LaRecherche.it

« indietro :: torna al testo senza commentare

Scrivi un commento al testo di Pasquale Antonio Marinelli
Sentieri distanti (il tempo del rimorso)

- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento; il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente, potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso, all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ]. Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]

Distanti sono i nostri sentieri
eppure aliti appannati, nascosti
nella fitta nebbia del mattino,
mi appaiono vicini. Come fossimo
ancora insieme a passeggiare,
in mezzo a strade deserte,
alle prime luci dell’alba.


                             Così ti ricordo,
compagna di un tratto della mia vita,
che mi sussulti nel cuore,
nel gemito da lacrime segnato,
rivoli salati che bagnano
le rughe tracciate in un volto adulto.


Ah! Il tempo ti illude
con l’incedere di lancette
che attraversano il cerchio
della vita e si posano
sulle stanche membra.


         Avrei dovuto presevarti,
in mezzo a petali di rose
sparse su un candido letto.
Lasciare che la nave
dei sentimenti
ormeggiasse sulle rive
del tuo cuore (cristallo puro),
oracolo di un amore eterno.

 

Pallida ti salutai, quel volto
di cera nascosto da fitta chioma,
fanciulla magra e rannicchiata,
che l’anoressia consumava
giorno dopo giorno, inseguendo
la morte che tutto acquieta,
se non l’anima mia
che disperata vaga.

 Ivan Pozzoni - 12/01/2018 23:45:00 [ leggi altri commenti di Ivan Pozzoni » ]

Bella! :-)

Leggi l'informativa riguardo al trattamento dei dati personali
(D. Lgs. 30 giugno 2003 n. 196 e succ. mod.) »
Acconsento Non acconsento
Se ti autentichi il nominativo e la posta elettronica vengono inseriti in automatico.
Nominativo (obbligatorio):
Posta elettronica (obbligatoria):
Inserendo la tua posta elettronica verrà data la possibilità all'autore del testo commentato di risponderti.

Ogni commento ritenuto offensivo e, in ogni caso, lesivo della dignità dell'autore del testo commentato, a insindacabile giudizio de LaRecherche.it, sarà tolto dalla pubblicazione, senza l'obbligo di questa di darne comunicazione al commentatore. Gli autori possono richiedere che un commento venga rimosso, ma tale richiesta non implica la rimozione del commento, il quale potrà essere anche negativo ma non dovrà entrare nella sfera privata della vita dell'autore, commenti che usano parolacce in modo offensivo saranno tolti dalla pubblicazione. Il Moderatore de LaRecehrche.it controlla i commenti, ma essendo molti qualcuno può sfuggire, si richiede pertanto la collaborazione di tutti per una eventuale segnalazione (moderatore@larecherche.it).
Il tuo indirizzo Ip sarà memorizzato, in caso di utilizzo indebito di questo servizio potrà essere messo a disposizione dell'autorità giudiziaria.